Gipsoteca

Scaramella studio di scultura

Di cosa ci occupiamo
Le opere di scultura Dove siamo
I monumenti Scaramelliani La nostra e-mail
La scultura cimiteriale Home page
Laboratorio di Scultura di Front Mappa del sito

Tecniche della scultura:

Questo laboratorio opera da più di un decennio nel settore della scultura. E’ in grado, con i suoi artisti, di realizzare sculture di ogni dimensione e con qualsiasi materiale. Gli scultori realizzano su richiesta sculture di ogni genere su committenze pubbliche e private. In particolare ritratti (busti, bassorilievi, figure intere anche in scala aumentata) sculture sacre (crocifissi, madonne Santi, martiri) in materiale da interno e da esterno, oppure in vetroresina leggera che permette il trasporto delle sculture religiose nelle processioni. Per gli enti pubblici si realizzano sculture di grandi dimensioni (monumenti sia di marmo che di bronzo). Lo studio di scultura dispone di una Gipsoteca, consistente in una collezione di sculture in gesso. Queste sculture sono calchi su originali di opere classiche e rinascimentali: (sculture di Michelangelo; sculture di Donatello; sculture del Verrocchio; riduzioni della statua della libertà; riduzioni della  Nike di Samotracia; venere di Milo; busti di imperatori Romani tra cui Adriano, Augusto, Caracalla, Giulio Cesare, Commodo, Marco Aurelio……..). Tra le opere realizzate questo studio annovera sculture destinate ad arredare parchi tematici, ville, centri commerciali, piazze, alberghi, centri di benessere, palazzi pubblici e privati di tutta Europa. Questo studio si occupa della progettazione e della realizzazione di opere scultoree in marmo, bronzo, ecc. nel campo della scultura monumentale (monumenti per enti pubblici e privati), della scultura cimiteriale (tombe di famiglia, soggetti religiosi), della ritrattistica modellata (attraverso la ricostruzione tridimensionale dal vivo o da fotografia), della scultura da giardino (fontane, animali, ecc.), dell'architettura da interno e da esterno, dei camini artistici. La scultura le sculture: Lo scultore converte la materia in oggetti che sembrano vivere di vita propria, mettendo in opera ciò che gli uomini hanno considerato per secoli un potere creativo quasi divino; e fin dalle epoche antichissime quella scintilla di vita ha fatto della scultura il bersaglio delle armate conquistatrici e dei fanatici seguaci delle nuove religioni, che volevano distruggere o deturpare le sculture e le statue degli antichi capi e dei. Oggi invece siamo propensi a considerare le sculture come oggetti artistici piuttosto che come presenze vive. I colori realistici, le pietre preziose, le dorature, e anche le vesti che ornavano le sculture fino al XVI secolo sono scomparsi, ma la solidità dei materiali da cui erano ricavate le sculture ci ha conservato una delle documentazioni visive più complete del passato: abbiamo infatti una relativa abbondanza di sculture greche e sculture romane, mentre i dipinti sono per la maggior parte spariti. In tempi recenti gli scultori hanno messo in risalto la scultura in legno, la scultura in terracotta, la scultura in diversi metalli e la scultura in svariati marmi e pietre, contribuendo a sottolineare altri aspetti importanti del fascino della scultura. Auguste Rodin, uno dei più grandi scultori moderni, definì esattamente, anche se con poca eleganza, la scultura chiamandola l'arte "del buco e della massa". Questa espressione vuole significare che la scultura richiede più di ogni altra arte, all'infuori dell'architettura, una forma solida (la "massa") e l'esatto rapporto di questa con lo spazio (il "buco") la scultura infatti "occupa"spazio proprio come noi. La vitalità della scultura determina la scelta del materiale da parte dello scultore e gli usi cui egli destina la scultura stessa.  La scultura a tutto tondo. Unico fra gli uomini, lo scultore ha il potere di eseguire un'opera d'arte che sembra possedere una personalità, un'identità propria, addirittura una vita a se. Una scultura fa parte del mondo tridimensionale, caratteristica che non possono avere i dipinti; questa virtù particolare delle figure scolpite ci aiuta a capire la leggenda greca dello scultore Pigmalione, il quale modellò la scultura di una donna così bella che se ne innamorò, e tanto perdutamente che Venere donò alla scultura la vita. La sensazione che le immagini scolpite abbiano una specie di potente vitalità indusse probabilmente gli uomini preistorici a creare le prime sculture a tuttotondo conosciute: gli amuleti o talismani, ciondoli con poteri magici da tenere addosso. Anche in tempi più recenti piccole sculture portatili continuano ad essere considerate "protettive": il crocifisso ne è un esempio cristiano, mentre i Cinesi e gli Indiani hanno piccole sculture di Buddha. I cristiani chiariscono subito che il crocifisso è il memento di una persona (Gesù Cristo), di un avvenimento (la crocifissione)e di un concetto(la redenzione) e non ha poteri magici, ma tali piccole sculture hanno pur sempre una specie di potere  che deriva loro dal rappresentare credenze o divinità, e la loro indipendenza tridimensionale da altri oggetti, congiunta alle piccole dimensioni della scultura, mette una persona in grado di vivere a stretto contatto con codeste sculture. La scintilla di vita insita nella scultura ha indotto gli artisti a creare immagini protettrici delle anime dei defunti: gli esempi più celebri di questo tipo di scultura sono le figure trovate nelle tombe egizie. La scultura ha avuto inoltre impiego nella commemorazione dei grandi uomini e degli eroi: le pose simboliche e i costumi  delle sculture suggeriscono attributi personali; un simbolo in particolare è in uso fin dal tempo della scultura greca e della scultura romana, il cavallo: la figura che fa parte di un monumento equestre acquista infatti in dignità per la posizione di predominio che lo stare in alto sul cavallo conferisce alla scultura. La tecnica della scultura in marmo: Il marmo è da sempre il materiale prediletto dagli scultori. La resistenza fisica, il peso e l'aspetto seducente di numerosi marmi hanno deposto a loro favore in ogni epoca. La scultura in marmo è servita a magnificare le diverse civiltà che si sono succedute fin dall'antichità. Sono disponibili numerose varietà di marmi. Per quel che concerne la scelta del marmo per una scultura, si deve tener conto della disponibilità del mercato, del prezzo, della durezza, della resistenza alle intemperie e dello scopo artistico da perseguire. Il marmo è un materiale che richiede molta pazienza nella lavorazione e forza fisica. Il marmo, a seconda della sua durezza, permette una lavorazione  della scultura più o meno scavata o forme raccolte, sintetiche e massicce. La forma originale del blocco determina la scelta della scultura in marmo. I ripensamenti non sono ammessi ciò che è stato tolto lo è definitivamente dalla scultura di marmo. Lo scultore può iniziare il lavoro partendo da un blocco irregolare. Dopo averlo scelto adatto alla forma della scultura da realizzare può iniziare a scolpire. Inizialmente vengono liberate le forme generali della scultura in marmo. Quando sono state tolte le grandi masse, non è più possibile introdurre grosse modifiche alla scultura in marmo da realizzare. Il marmo sarà tolto a strati, sino ad ottenere la scultura desiderata. Il metodo è lento e piuttosto faticoso dal lato fisico, specialmente se il marmo è molto duro, ma è una delle esperienze che più arricchisce un artista. Prima di sgrossare è meglio disegnare sul blocco la forma della futura scultura in marmo. Per la fase di sbozzo vengono usati flessibile, schiantino, mazzetta pesante e grosse punte, le quali vengono vibrate con un'angolazione diritta rispetto alla superficie della scultura in marmo. Per la sgrossatura, le punte più fini sono utilizzate con un angolo di circa 45 gradi. La forma finale della scultura in marmo può essere avvicinata fin a mezzo centimetro con le gradine e le punte. Gli scalpelli piatti saranno usati per raccordare i piani e rifinire la scultura in marmo, tenendo una posizione molto inclinata. Si usano poi carte e altri abrasivi per la levigatura e lucidatura della scultura in marmo. Alcuni scultori utilizzano solo la punta per tutta la durata della realizzazione della scultura in marmo. Alcune parti della superficie dell'opera possono essere lasciate ruvide mantenendo la traccia dell'utensile usato (gradina, punta, ecc.) conferendo alla scultura in marmo tonalità differenti. La tecnica della fusione nelle sculture in bronzo: è da sempre il procedimento più usato dallo scultore per ottenere sculture in bronzo dalle forme complesse. Questa tecnica possiede svariate modalità d’applicazione: fusione a sabbia, fusione a cera persa, ecc., ma tutte sono basate su uno stesso principio generale. Il metallo viene portato in un crogiolo a temperatura di fusione; una volta raggiunta la liquefazione, esso viene versato in uno stampo negativo della scultura in bronzo, nel quale raffreddandosi, si solidifica. In  seguito, il metallo viene estratto dallo stampo per essere rifinito e cesellato a freddo conferendogli la forma della scultura in bronzo desiderata. Per le sculture in bronzo si  distinguono due metodi di fusione: diretto o indiretto. Per quest’ultimo si tratta  di realizzare delle riproduzioni in bronzo di opere esistenti in altri materiali (gesso, argilla  ecc.) che devono essere prima stampate e poi riprodotte. Nel metodo diretto la scultura viene realizzata subito in cera, che sarà  persa durante la cottura dello stampo, prima della colata del metallo. Questo processo dà luogo a esemplari unici di sculture in bronzo. La tecnica indiretta, permette al contrario, di ottenere più esemplari, a partire dallo stampo dell’opera originale. La fusione a cera persa: questa tecnica si applica a sculture complicate, delle quali si desidera ottenere un unico esemplare o un numero limitato di copie. Il modello di cera viene circondato da uno stampo in materiale refrattario, poi eliminato in seguito alla fusione. Il metallo fuso è quindi colato nello stampo e prende il posto di quello della cera. La scultura in bronzo viene estratta distruggendo lo stampo. La fusione a sabbia: l’impronta del modello della scultura in bronzo da realizzare viene presa con sabbie silicoargillose che vengono premute contro di esso in un telaio. Il modello viene tolto dallo stampo prima di iniziare la colata. La scultura in bronzo viene sformata con l’inevitabile distruzione dello stampo. Questa tecnica permette di tirare un gran numero di esemplari. Le tecniche menzionate sono in uso fin dall’antichità; attualmente si sono aggiunte ad esse nuovi processi di fusione per le sculture in bronzo. Tra queste sono da tenere in considerazione La fusione con modelli in polistirene: Il modello per la scultura in bronzo viene realizzato in polistirene  espanso. Viene stampato, sia a sabbia sia a stampo refrattario, poi il metallo viene colato direttamente senza togliere il modello. Questo perché il polistirene, al contatto con il metallo fuso, fonde istantaneamente e si volatilizza. Sia il modello sia lo stampo andranno perduti. Il processo di “Shaw” (ceramic-shell casting): messa a punto in Gran Bretagna nel 1938 dai fratelli Shaw. Consiste nell’utilizzare una miscela di silicato di etile, di acqua e di materiale di refrattario molto fine, per la fabbricazione dello stampo. La miscela viene colata a più riprese, fino ad uno spessore da 6 a 13 mm. Quindi viene eliminata la cera del modello, scaldando lo stampo che verrà esposto a fiamma viva per eliminare gli elementi non refrattari. Dopo la colatura del metallo si otterrà la scultura in bronzo. La fusione in stampi carapace: consiste nell’utilizzare, per la realizzazione dello stampo, una sabbia silicea a grana fine, agglomerata con una resina termoinduribile. Lo stampo, di piccolo spessore, può essere utilizzato per più sculture in bronzo. La fusione per centrifugazione ed iniezione: processo ideale per piccole sculture in bronzo che esigono molta precisione. Il metallo viene fuso tramite induzione (procedimento speciale che combina capi magnetici e rotazione del crogiolo) poi, quando la temperatura ottimale è raggiunta, viene iniettato nello stampo. Queste quattro tecniche di fusione sono soprattutto utilizzate industrialmente ma possono entro certi limiti, essere applicate per le sculture in bronzo in modo artigianale. La fusione di una statua in bronzo viene fatta in varie tappe: stampaggio del modello in gesso - tiratura di una copia della scultura in cera - installazione di un’anima refrattaria - installazione di condotti d’aria e di getti sulla scultura di cera - realizzazione di uno stampo in polvere o in sabbia - eliminazione della cera attraverso la fusione in forno; indurimento nello  stampaggio a sabbia - la fusione del bronzo nel crogiolo - la colata del metallo fuso nello stampo - il raffreddamento - la rifinitura della scultura in bronzo. Le sculture in bronzo di piccole dimensioni possono essere colate piene, mentre le sculture in bronzo più grandi saranno vuote per i seguenti motivi: al fine di ridurre lo spreco del metallo e quindi il costo della scultura in bronzo - per ridurre il peso della scultura in bronzo - per la solidità:in effetti una scultura in bronzo vuota è più solida di una equivalente ma piena - per evitare le alterazioni causate dal ritiro di una massa di metallo troppo grande. Tecnica della fusione a cera persa delle sculture in bronzo: Questo processo, che è il più antico, era già conosciuto dagli Egizi. Ne è stato fatto largo uso durante l’epoca classica greca con una notevole produzione di statue in bronzo, così come nel Rinascimento italiano. Benvenuto Cellini racconta nelle sue memorie, come ha colato la scultura in bronzo del Perseo nel suo studio. Questo caso è probabilmente eccezionale perché la maggior parte degli scultori per la fusione delle loro sculture in bronzo si rivolgevano a fonderie. La tecnica delle statue in marmo: Il marmo è da sempre il materiale prediletto dagli scultori. La resistenza fisica, il peso e l'aspetto seducente di numerosi marmi hanno deposto a loro favore in ogni epoca. Le statue in marmo sono servite a magnificare le diverse civiltà che si sono succedute fin dall'antichità. Sono disponibili numerose varietà di marmi. Per quel che concerne la scelta del marmo per una statua, si deve tener conto della disponibilità del mercato, del prezzo, della durezza, della resistenza alle intemperie e dello scopo artistico da perseguire. Il marmo è un materiale che richiede molta pazienza nella lavorazione e forza fisica. Il marmo, a seconda della sua durezza, permette una lavorazione delle statue più o meno scavata o forme raccolte, sintetiche e massicce. La forma originale del blocco determina la scelta della statua in marmo. I ripensamenti non sono ammessi ciò che è stato tolto lo è definitivamente dalla statua di marmo. Lo scultore può iniziare il lavoro partendo da un blocco irregolare. Dopo averlo scelto adatto alla forma della statua da realizzare può iniziare a scolpire. Inizialmente vengono liberate le forme generali della statua in marmo. Quando sono state tolte le grandi masse, non è più possibile introdurre grosse modifiche alla statua in marmo da realizzare. Il marmo sarà tolto a strati, sino ad ottenere la statua desiderata. Il metodo è lento e piuttosto faticoso dal lato fisico, specialmente se il marmo è molto duro, ma è una delle esperienze che più arricchisce un artista. Prima di sgrossare è meglio disegnare sul blocco la forma della futura statua in marmo. Per la fase di sbozzo vengono usati flessibile, schiantino, mazzetta pesante e grosse punte, le quali vengono vibrate con un'angolazione diritta rispetto alla superficie della statua in marmo. Per la sgrossatura, le punte più fini sono utilizzate con un angolo di circa 45 gradi. La forma finale della statua in marmo può essere avvicinata fin a mezzo centimetro con le gradine e le punte. Gli scalpelli piatti saranno usati per raccordare i piani e rifinire la statua in marmo, tenendo una posizione molto inclinata. Si usano poi carte e altri abrasivi per la levigatura e lucidatura della statua in marmo. Alcuni scultori utilizzano solo la punta per tutta la durata della realizzazione della statua in marmo. Alcune parti della superficie dell'opera possono essere lasciate ruvide mantenendo la traccia dell'utensile usato (gradina, punta, ecc.) conferendo alla statua in marmo tonalità differenti. La tecnica dei bassorilievi in marmo: Il marmo è da sempre il materiale prediletto dagli scultori. La resistenza fisica, il peso e l'aspetto seducente di numerosi marmi hanno deposto a loro favore in ogni epoca. La scultura in marmo è servita a magnificare le diverse civiltà che si sono succedute fin dall'antichità. Sono disponibili numerose varietà di marmi. Per quel che concerne la scelta del marmo per un bassorilievo, si deve tener conto della disponibilità del mercato, del prezzo, della durezza, della resistenza alle intemperie e dello scopo artistico da perseguire. Il marmo è un materiale che richiede molta pazienza nella lavorazione e forza fisica. Il marmo, a seconda della sua durezza, permette una lavorazione del bassorilievo più o meno scavato o forme raccolte, sintetiche e massicce. La forma originale del blocco determina la scelta della bassorilievo in marmo. I ripensamenti non sono ammessi ciò che è stato tolto lo è definitivamente dal bassorilievo di marmo. Lo scultore può iniziare il lavoro partendo da un blocco irregolare. Dopo averlo scelto adatto alla forma del bassorilievo da realizzare può iniziare a scolpire. Inizialmente vengono liberate le forme generali del bassorilievo in marmo. Quando sono state tolte le grandi masse, non è più possibile introdurre grosse modifiche al bassorilievo in marmo da realizzare. Il marmo sarà tolto a strati, sino ad ottenere il bassorilievo desiderato. Il metodo è lento e piuttosto faticoso dal lato fisico, specialmente se il marmo è molto duro, ma è una delle esperienze che più arricchisce un artista. Prima di sgrossare è meglio disegnare sul blocco la forma del futuro bassorilievo in marmo. Per la fase di sbozzo vengono usati flessibile, schiantino, mazzetta pesante e grosse punte, le quali vengono vibrate con un'angolazione diritta rispetto alla superficie dei bassorilievi in marmo. Per la sgrossatura, le punte più fini sono utilizzate con un angolo di circa 45 gradi. La forma finale del bassorilievo in marmo può essere avvicinata fin a mezzo centimetro con le gradine e le punte. Gli scalpelli piatti saranno usati per raccordare i piani e rifinire il bassorilievo in marmo, tenendo una posizione molto inclinata. Si usano poi carte e altri abrasivi per la levigatura e lucidatura del bassorilievo in marmo. Alcuni scultori utilizzano solo la punta per tutta la durata della realizzazione del bassorilievo in marmo. Alcune parti della superficie dell'opera possono essere lasciate ruvide mantenendo la traccia dell'utensile usato (gradina, punta, ecc.) conferendo al bassorilievo in marmo tonalità differenti. La tecnica dei busti in marmo: Il marmo è da sempre il materiale prediletto dagli scultori. La resistenza fisica, il peso e l'aspetto seducente di numerosi marmi hanno deposto a loro favore in ogni epoca. La scultura in marmo è servita a magnificare le diverse civiltà che si sono succedute fin dall'antichità. Sono disponibili numerose varietà di marmi. Per quel che concerne la scelta del marmo per un busto, si deve tener conto della disponibilità del mercato, del prezzo, della durezza, della resistenza alle intemperie e dello scopo artistico da perseguire. Il marmo è un materiale che richiede molta pazienza nella lavorazione e forza fisica. Il marmo, a seconda della sua durezza, permette una lavorazione del busto più o meno scavata o forme raccolte, sintetiche e massicce. La forma originale del blocco determina la scelta della busto in marmo. I ripensamenti non sono ammessi ciò che è stato tolto lo è definitivamente dal busto di marmo. Lo scultore può iniziare il lavoro partendo da un blocco irregolare. Dopo averlo scelto adatto alla forma del busto da realizzare può iniziare a scolpire. Inizialmente vengono liberate le forme generali del busto in marmo. Quando sono state tolte le grandi masse, non è più possibile introdurre grosse modifiche al busto in marmo da realizzare. Il marmo sarà tolto a strati, sino ad ottenere il busto desiderato. Il metodo è lento e piuttosto faticoso dal lato fisico, specialmente se il marmo è molto duro, ma è una delle esperienze che più arricchisce un artista. Prima di sgrossare è meglio disegnare sul blocco la forma del futuro busto in marmo. Per la fase di sbozzo vengono usati flessibile, schiantino, mazzetta pesante e grosse punte, le quali vengono vibrate con un'angolazione diritta rispetto alla superficie del busto in marmo. Per la sgrossatura, le punte più fini sono utilizzate con un angolo di circa 45 gradi. La forma finale del busto in marmo può essere avvicinata fin a mezzo centimetro con le gradine e le punte. Gli scalpelli piatti saranno usati per raccordare i piani e rifinire il busto in marmo, tenendo una posizione molto inclinata. Si usano poi carte e altri abrasivi per la levigatura e lucidatura del busto in marmo. Alcuni scultori utilizzano solo la punta per tutta la durata della realizzazione del busto in marmo. Alcune parti della superficie dell'opera possono essere lasciate ruvide mantenendo la traccia dell'utensile usato (gradina, punta, ecc.) conferendo al busto in marmo tonalità differenti. La tecnica della fusione nelle statue in bronzo: è da sempre il procedimento più usato dallo scultore per ottenere statue in bronzo dalle forme complesse. Questa tecnica possiede svariate modalità d’applicazione: fusione a sabbia, fusione a cera persa, ecc., ma tutte sono basate su uno stesso principio generale. Il metallo viene portato in un crogiolo a temperatura di fusione; una volta raggiunta la liquefazione, esso viene versato in uno stampo negativo, nel quale raffreddandosi, si solidifica. In  seguito, il metallo viene estratto dallo stampo per essere rifinito e cesellato a freddo conferendogli la forma della statua in bronzo desiderata. Per le statue in bronzo si  distinguono due metodi di fusione: diretto o indiretto. Per quest’ultimo si tratta  di realizzare delle riproduzioni in bronzo di opere esistenti in altri materiali (gesso, argilla  ecc.) che devono essere prima stampate e poi riprodotte. Nel metodo diretto la scultura viene realizzata subito in cera, che sarà  persa durante la cottura dello stampo, prima della colata del metallo. Questo processo dà luogo a esemplari unici di sculture in bronzo. La tecnica indiretta, permette al contrario, di ottenere più esemplari, a partire dallo stampo dell’opera originale. La fusione a cera persa: questa tecnica si applica a sculture complicate, delle quali si desidera ottenere un unico esemplare o un numero limitato di copie. Il modello di cera viene circondato Da uno stampo in materiale refrattario, poi eliminato in seguito alla fusione. Il metallo fuso è quindi colato nello stampo e prende il posto di quello della cera. La statua in bronzo viene estratta distruggendo lo stampo. La fusione a sabbia: l’impronta del modello della statua in bronzo da realizzare viene presa con sabbie silicoargillose che vengono premute contro di esso in un telaio. Il modello viene tolto dallo stampo prima di iniziare la colata. La statua in bronzo viene sformata con l’inevitabile distruzione dello stampo. Questa tecnica permette di tirare un gran numero di esemplari. Le tecniche menzionate sono in uso fin dall’antichità; attualmente si sono aggiunte ad esse nuovi processi di fusione per le statue in bronzo. Tra queste sono da tenere in considerazione: La fusione con modelli in polistirene: Il modello per la statua in bronzo viene realizzato in polistirene  espanso. Viene stampato, sia a sabbia sia a stampo refrattario, poi il metallo viene colato direttamente senza togliere il modello. Questo perché il polistirene, al contatto con il metallo fuso, fonde istantaneamente e si volatilizza. Sia il modello sia lo stampo andranno perduti. Il processo di “Shaw” (ceramic-shell casting): messa a punto in Gran Bretagna nel 1938 dai fratelli Shaw. Consiste nell’utilizzare una miscela di silicato di etile, di acqua e di materiale di refrattario molto fine, per la fabbricazione dello stampo. La miscela viene colata a più riprese, fino ad uno spessore da 6 a 13 mm. Quindi viene eliminata la cera del modello, scaldando lo stampo che verrà esposto a fiamma viva per eliminare gli elementi non refrattari. Dopo la colatura del metallo si otterrà la statua in bronzo. La fusione in stampi carapace: consiste nell’utilizzare, per la realizzazione dello stampo, una sabbia silicea a grana fine, agglomerata con una resina termoinduribile. Lo stampo, di piccolo spessore, può essere utilizzato per più statue in bronzo. La fusione per centrifugazione ed iniezione: processo ideale per piccole statue in bronzo che esigono molta precisione. Il metallo viene fuso tramite induzione (procedimento speciale che combina capi magnetici e rotazione del crogiolo) poi, quando la temperatura ottimale è raggiunta, viene iniettato nello stampo. Queste quattro tecniche di fusione sono soprattutto utilizzate industrialmente ma possono entro certi limiti, essere applicate per le statue in bronzo in modo artigianale. La fusione di una statua in bronzo viene fatta in varie tappe: stampaggio del modello in gesso - tiratura di una copia della statua in cera - installazione di un’anima refrattaria - installazione di condotti d’aria e di getti sulla statua di cera - realizzazione di uno stampo in polvere o in sabbia - eliminazione della cera attraverso la fusione in forno; indurimento nello  stampaggio a sabbia - la fusione del bronzo nel crogiolo - la colata del metallo fuso nello stampo - il raffreddamento - la rifinitura della statua in bronzo. Le statue in bronzo di piccole dimensioni possono essere colate piene, mentre le statue in bronzo più grandi saranno vuote per i seguenti motivi: al fine di ridurre lo spreco del metallo e quindi il costo della statua in bronzo - per ridurre il peso della statua in bronzo - per la solidità:in effetti una statua in bronzo vuota è più solida di una equivalente ma piena - per evitare le alterazioni causate dal ritiro di una massa di metallo troppo grande. Tecnica della fusione a cera persa delle statue in bronzo: Questo processo, che è il più antico, era già conosciuto dagli Egizi. Ne è stato fatto largo uso durante l’epoca classica greca con una notevole produzione di statue in bronzo, così come nel Rinascimento italiano. Benvenuto Cellini racconta nelle sue memorie, come ha colato la statua in bronzo del Perseo nel suo studio. Questo caso è probabilmente eccezionale perché la maggior parte degli scultori per la fusione delle loro statue in bronzo si rivolgevano a fonderie specializzate, al quale affidavano il loro modello originale in gesso o argilla. La tecnica della fusione nei bassorilievi in bronzo: è da sempre il procedimento più usato dallo scultore per ottenere bassorilievi in bronzo dalle forme complesse. Questa tecnica possiede svariate modalità d’applicazione: fusione a sabbia, fusione a cera persa, ecc., ma tutte sono basate su uno stesso principio generale. Il metallo viene portato in un crogiolo a temperatura di fusione; una volta raggiunta la liquefazione, esso viene versato in uno stampo negativo, nel quale raffreddandosi, si solidifica il bassorilievo in bronzo. In  seguito, il metallo viene estratto dallo stampo per essere rifinito e cesellato a freddo conferendogli la forma del bassorilievo in bronzo desiderato. Per i bassorilievi in bronzo si  distinguono due metodi di fusione: diretto o indiretto. Per quest’ultimo si tratta  di realizzare delle riproduzioni in bronzo di bassorilievi esistenti in altri materiali (gesso, argilla  ecc.) che devono essere prima stampati e poi riprodotti. Nel metodo diretto il bassorilievo viene realizzato subito in cera, che sarà  persa durante la cottura dello stampo, prima della colata del metallo. Questo processo dà luogo a esemplari unici di bassorilievi in bronzo. La tecnica indiretta, permette al contrario, di ottenere più esemplari, a partire dallo stampo del bassorilievo originale. La fusione a cera persa: questa tecnica si applica a sculture complicate, delle quali si desidera ottenere un unico esemplare o un numero limitato di copie. Il modello di cera viene circondato da uno stampo in materiale refrattario, poi eliminato in seguito alla fusione. Il metallo fuso è quindi colato nello stampo e prende il posto di quello della cera. Il bassorilievo in bronzo viene estratto distruggendo lo stampo. La fusione a sabbia: l’impronta del modello del bassorilievo in bronzo da realizzare viene presa con sabbie silicoargillose che vengono premute contro di esso in un telaio. Il modello viene tolto dallo stampo prima di iniziare la colata. Il bassorievo in bronzo viene sformato con l’inevitabile distruzione dello stampo. Questa tecnica permette di tirare un gran numero di bassorilievi in bronzo. Le tecniche menzionate sono in uso fin dall’antichità; attualmente si sono aggiunte ad esse nuovi processi di fusione per i bassorilievi in bronzo. Tra queste sono da tenere in considerazione: La fusione con modelli in polistirene: Il modello per il bassorilievo in bronzo viene realizzato in polistirene  espanso. Viene stampato, sia a sabbia o a stampo refrattario, poi il metallo viene colato direttamente senza togliere il modello. Questo perché il polistirene, al contatto con il metallo fuso, fonde istantaneamente e si volatilizza. Sia il modello sia lo stampo andranno perduti. Il processo di “Shaw” (ceramic-shell casting): messa a punto in Gran Bretagna nel 1938 dai fratelli Shaw. Consiste nell’utilizzare una miscela di silicato di etile, di acqua e di materiale di refrattario molto fine, per la fabbricazione dello stampo. La miscela viene colata a più riprese, fino ad uno spessore da 6 a 13 mm. Quindi viene eliminata la cera del modello, scaldando lo stampo che verrà esposto a fiamma viva per eliminare gli elementi non refrattari. Dopo la colatura del metallo si otterrà il bassorilievo in bronzo. La fusione in stampi carapace: consiste nell’utilizzare, per la realizzazione dello stampo, una sabbia silicea a grana fine, agglomerata con una resina termoinduribile. Lo stampo, di piccolo spessore, può essere utilizzato per più bassorilievo in bronzo. La fusione per centrifugazione ed iniezione: processo ideale per piccoli bassorilievi in bronzo che esigono molta precisione. Il metallo viene fuso tramite induzione (procedimento speciale che combina capi magnetici e rotazione del crogiolo) poi, quando la temperatura ottimale è raggiunta, viene iniettato nello stampo. Queste quattro tecniche di fusione sono soprattutto utilizzate industrialmente ma possono entro certi limiti, essere applicate per i bassorilievi in bronzo in modo artigianale. La fusione di un bassorilievo in bronzo viene fatta in varie tappe: stampaggio del modello in gesso - tiratura di una copia del bassorilievo in cera - installazione di un’anima refrattaria - installazione di condotti d’aria e di getti sul bassorilievo di cera - realizzazione di uno stampo in polvere o in sabbia - eliminazione della cera attraverso la fusione in forno; indurimento nello stampaggio a sabbia - la fusione del bronzo nel crogiolo - la colata del metallo fuso nello stampo - il raffreddamento - la rifinitura del bassorilievo in bronzo. I bassorilievi in bronzo di piccole dimensioni possono essere colati pieni, mentre i bassorilievi in bronzo più grandi saranno vuoti per i seguenti motivi: al fine di ridurre lo spreco del metallo e quindi il costo del bassorilievo in bronzo - per ridurre il peso del bassorilievo in bronzo - per la solidità: in effetti un bassorilievo in bronzo vuoto è più solido di uno equivalente ma pieno - per evitare le alterazioni causate dal ritiro di una massa di metallo troppo grande. Tecnica della fusione a cera persa dei bassorilievi in bronzo: questo processo, che è il più antico, era già conosciuto dagli Egizi. Ne è stato fatto largo uso durante l’epoca classica greca con una notevole produzione di bassorilievi in bronzo, così come nel Rinascimento italiano. Benvenuto Cellini racconta nelle sue memorie, come ha colato la statua in bronzo del Perseo nel suo studio. Questo caso è probabilmente eccezionale perché la maggior parte degli scultori per la fusione dei loro bassorilievi in bronzo si rivolgevano a fonderie specializzate, al quale affidavano il loro modello originale in gesso o argilla. Il metodo indiretto: viene utilizzato quando si desidera riprodurre un bassorilievo in bronzo gia realizzato in altri materiali, eccetto la cera. Lo scultore deve, prima di tutto, fare uno stampo del bassorilievo da riprodurre. Una volta terminato lo stampo, che potrà essere in gelatina, oppure in gesso composto da più elementi o in caucciù silicone, gli si colerà dentro la cera. La tecnica della fusione nei busti in bronzo: è da sempre il procedimento più usato dallo scultore per ottenere busti in bronzo dalle forme complesse. Questa tecnica possiede svariate modalità d’applicazione: fusione a sabbia, fusione a cera persa, ecc., ma tutte sono basate su uno stesso principio generale. Il metallo viene portato in un crogiolo a temperatura di fusione; una volta raggiunta la liquefazione, esso viene versato in uno stampo negativo, nel quale raffreddandosi, si solidifica. In  seguito, il metallo viene estratto dallo stampo per essere rifinito e cesellato a freddo conferendogli la forma del busto in bronzo desiderato. Per i busti in bronzo si  distinguono due metodi di fusione: diretto o indiretto. Per quest’ultimo si tratta  di realizzare delle riproduzioni in bronzo di busti esistenti in altri materiali (gesso, argilla  ecc.) che devono essere prima stampati e poi riprodotti. Nel metodo diretto il busto viene realizzato subito in cera, che sarà  persa durante la cottura dello stampo, prima della colata del metallo. Questo processo dà luogo a esemplari unici di busti in bronzo. La tecnica indiretta, permette al contrario, di ottenere più esemplari, a partire dallo stampo del busto originale. La fusione a cera persa: questa tecnica si applica a sculture complicate, delle quali si desidera ottenere un unico esemplare o un numero limitato di copie. Il modello di cera viene circondato Da uno stampo in materiale refrattario, poi eliminato in seguito alla fusione. Il metallo fuso è quindi colato nello stampo e prende il posto di quello della cera. Il busto in bronzo viene estratto distruggendo lo stampo. La fusione a sabbia: l’impronta del modello del busto in bronzo da realizzare viene presa con sabbie silicoargillose che vengono premute contro di esso in un telaio. Il modello viene tolto dallo stampo prima di iniziare la colata. Il busto in bronzo viene sformato con l’inevitabile distruzione dello stampo. Questa tecnica permette di tirare un gran numero di busti in bronzo. Le tecniche menzionate sono in uso fin dall’antichità; attualmente si sono aggiunte ad esse nuovi processi di fusione per i busti in bronzo. Tra queste sono da tenere in considerazione: La fusione con modelli in polistirene: Il modello per il busto in bronzo viene realizzato in polistirene  espanso. Viene stampato, sia a sabbia o a stampo refrattario, poi il metallo viene colato direttamente senza togliere il modello. Questo perché il polistirene, al contatto con il metallo fuso, fonde istantaneamente e si volatilizza. Sia il modello sia lo stampo andranno perduti. Il processo di “Shaw” (ceramic-shell casting): messa a punto in Gran Bretagna nel 1938 dai fratelli Shaw. Consiste nell’utilizzare una miscela di silicato di etile, di acqua e di materiale di refrattario molto fine, per la fabbricazione dello stampo. La miscela viene colata a più riprese, fino ad uno spessore da 6 a 13 mm. Quindi viene eliminata la cera del modello, scaldando lo stampo che verrà esposto a fiamma viva per eliminare gli elementi non refrattari. Dopo la colatura del metallo si otterrà il busto in bronzo. La fusione in stampi carapace: consiste nell’utilizzare, per la realizzazione dello stampo, una sabbia silicea a grana fine, agglomerata con una resina termoinduribile. Lo stampo, di piccolo spessore, può essere utilizzato per più busti in bronzo. La fusione per centrifugazione ed iniezione: processo ideale per piccoli busti in bronzo che esigono molta precisione. Il metallo viene fuso tramite induzione (procedimento speciale che combina capi magnetici e rotazione del crogiolo) poi, quando la temperatura ottimale è raggiunta, viene iniettato nello stampo. Queste quattro tecniche di fusione sono soprattutto utilizzate industrialmente ma possono entro certi limiti, essere applicate per i busti in bronzo in modo artigianale. La fusione di un busto in bronzo viene fatta in varie tappe: stampaggio del modello in gesso - tiratura di una copia del busto in cera - installazione di un’anima refrattaria - installazione di condotti d’aria e di getti sul busto di cera - realizzazione di uno stampo in polvere o in sabbia - eliminazione della cera attraverso la fusione in forno; indurimento nello stampaggio a sabbia - la fusione del bronzo nel crogiolo - la colata del metallo fuso nello stampo - il raffreddamento - la rifinitura del busto in bronzo. I busti in bronzo di piccole dimensioni possono essere colati pieni, mentre i busti in bronzo più grandi saranno vuoti per i seguenti motivi: al fine di ridurre lo spreco del metallo e quindi il costo del busto in bronzo - per ridurre il peso del busto in bronzo - per la solidità:in effetti un busto in bronzo vuoto è più solido di uno equivalente ma pieno - per evitare le alterazioni causate dal ritiro di una massa di metallo troppo grande. Tecnica della fusione a cera persa dei busti in bronzo: questo processo, che è il più antico, era già conosciuto dagli Egizi. Ne è stato fatto largo uso durante l’epoca classica greca con una notevole produzione di busti in bronzo, così come nel Rinascimento italiano. Benvenuto Cellini racconta nelle sue memorie, come ha colato la statua in bronzo del Perseo nel suo studio. Questo caso è probabilmente eccezionale perché la maggior parte degli scultori per la fusione dei loro busti in bronzo si rivolgevano a fonderie specializzate, al quale affidavano il loro modello originale in gesso o argilla. Il metodo indiretto: viene utilizzato quando si desidera riprodurre un busto in bronzo gia realizzato in altri materiali, eccetto la cera. Lo scultore deve, prima di tutto, fare uno stampo del busto da riprodurre. Una volta terminato lo stampo, che potrà essere in gelatina, oppure in gesso composto da più elementi o in caucciù silicone, gli si colerà dentro la cera.

 
www.laboratoriodiscultura.it www.scaramellastudiodiscultura.com www.gipsoteca.net www.frontmuseo.it www.laboratoryofsculpture.com www.chalkstatues.com www.laboratoiredesculpture.com www.laboratoriodiscultura.com www.gypsothèque.eu sculture in bronzo bassorilievi in marmo bassorilievi in gesso busti in bronzo busti in resina statue in vtr statue monumentali statue di santi statue di personaggi famosi statue per fontane statues sculture di angeli sculture di santi sculture in vetroresina sculture monumentali sculture per tombe maschere in marmo maschere ingesso monumenti in bronzo monumenti in resina progettazione monumenti monumento al bersagliere monumenti per enti pubblici monumento allo sportmonumento scultura scaramelliana di cosa ci occupiamo e-mail Bassorilievi Busti mappa del sito statue in gesso statue in bronzo sculture sculture in marmo Default bassorilievi in bronzo busti busti in gesso statue in vetroresina statue figurative statue moderne statue di imperatori statue per tombe statue per cimiteri sculture classiche sculture di personaggi famosi sculture in marmoresina sculture scultur moderne sculture per fontane sculptures maschere in bronzo monumenti monumenti in marmo monumenti commemorativi monumento agli alpini monumenti su richiesta grandi monumenti monumenti funebri monumenti scaramelliani scultura cimiteriale dove siamo Home page Statue Architettura statue statue in marmo statue in resina sculture in gesso sculture in resina bassorilievi bassorilievi in resina busti in marmo statue in marmoresina statue artistiche statue classiche statue di angeli statue sacre statue per giardini sculture artistiche sculture di imperatori sculture figurative sculture in vtr sculture per cimiteri sculture sacre maschere maschere in resina monumenti in gesso realizzazione monumenti monumento ai caduti monumento al fante monumenti per privati monumento al gemellaggio mappa del sito statue statue in marmo statue in gesso statue in resina statue in bronzo sculture sculture in gesso sculture in marmo sculture in bronzo sculture in resina Default bassorilievi in resina bassorilievi in marmo bassorilievi bassorilievi in bronzo bassorilievi in gesso busti busti in bronzo busti in marmo busti in gesso busti in resina statue in marmoresina statue in vetroresina statue in vtr statue artistiche statue figurative statue monumentali statue classiche statue moderne statue di santi statue di angeli statue di imperatori statue di personaggi famosi statue sacre statue per giardini sculture artistiche sculture di imperatori sculture figurative sculture in vtr sculture per cimiteri sculture sacre  statue per tombe statue per cimiteri statue per fontane statues sculture classiche sculture di personaggi famosi sculture in marmoresina sculture scultur moderne sculture per fontane sculptures sculture di angeli sculture di santi sculture in vetroresina sculture monumentali sculture per tombe maschere in marmo maschere maschere in resina monumenti in gesso realizzazione monumenti monumento ai caduti monumento al fante monumenti per privati monumento al gemellaggio maschere in bronzo monumenti monumenti in marmo monumenti commemorativi monumento agli alpini monumenti su richiesta grandi monumenti monumenti funebri maschere ingesso monumenti in bronzo monumenti in resina progettazione monumenti monumento al bersagliere monumenti per enti pubblici monumento allo sport monumento goldfinger sant'eusebio santa cristina san giacomo mezzenile cristo index angelo terruzzi